Posts Tagged ‘palude’

Un curioso episodio a margine dell'inaugurazione di Pontinia

L’avventura di Mussolini si colora, oltre che di episodi drammatici, anche di avvenimenti nel loro genere farseschi. Uno di questi viene narrato da Enrico Mattei, che sulle colonne di Gente ha scritto i propri ricordi sugli anni del regime.
L’episodio risale all’autunno del 1935, anno di nascita di Pontinia, uno dei centri della pianura laziale (con Littoria, Sabaudia, Aprilia e Pomezia) nati dalla bonifica delle terre acquitrinose. E’ anche il periodo delle sanzioni economiche decretate contro l’Italia dalla ginevrina Società delle Nazioni, come ritorsione per l’attacco all’Etiopia; un momento di tensione quindi, nei rapporti internazionali, e per questo la presenza del Duce a Pontinia ha attirato nella zona centinaia di giornalisti italiani e stranieri. Si cerca di chiarire meglio le intenzioni di Mussolini.

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La fonte della palude

La fonte della Palude

La fonte della Palude

Fontana decorativa da costruirsi in Pontinia su progetto dell’Arch. Frezzotti Oriolo e sculture del Prof. Duilio Cambelotti

“La fontana ideata a completamento della sistemazione del piano regolatore, situata al centro della Piazza Comunale, e propriamente in asse con la torre del Comune e del viale che porta alla Chiesa [quest’ultima affermazione risulterebbe imprecisa in quanto il viale che conduce alla Chiesa è perpendicolare alla struttura del fontanile, dunque laterale, e pertanto non in asse soprattutto nel senso della torre civica (n.d.a.)], è così formata:

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Con i pittori nelle paludi Pontine #1

Riportiamo di seguito l’estratto di pertinenza per il territorio di Pontinia di un’interessante studio condotto da Paolo Emilio Trastulli disponibile integralmente qui.

“Il litorale laziale da Passo Oscuro a Terracina era in buona parte caratterizzato dalla presenza di stagni e paludi. Alla destra della foce del Tevere lo sta gno di ponente proseguiva nelle terre paludose di Maccarese, per lo più sottacqua tutto l’anno; sulla sinistra del fiume, nelle vicinanze di Ostia antica , lo stagno di levante nutriva la ricca pineta di Castel Fusano dietro la quale corre fino ad Anzio il lido virgiliano dello sbarco di Enea; da Torre Astura a Terracina la spiaggia segnava il limite occidentale delle Paludi Pontine. Queste occupavano la regione compresa tra il mare e i monti Lepini, attraversata dal lunghissimo rettilineo della via Appia e solcata da rivi, fiumi e canali (Rio Martino; fiumi Sisto, Ufente, Amaseno; Canale delle Volte, per citarne alcuni); dalla tenuta di Conca (tra Cisterna e Torre Astura) fino al lido tra San Felic e e Terracina il paese era coperto dalle macchie di Cisterna e di Terracina. Territorio e paesaggio sembravano usciti dalla creazione ed erano tali da sollecitare ampiamente la fantasia degli artisti, letterati e pittori che fossero. [… omissis…]

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Le risorse della palude pre-bonifica

Lo sfruttamento delle risorse della palude e delle genti appartenenti alle comunità lepine ma – soprattutto – provenienti dalla ciociaria, dall’Abruzzo e dal nord della Campania, davano origine a fenomeni migratori stagionali nei periodi autunnali, invernali e primaverili. La palude, in queste stagioni, vedeva un incremento della presenza umana in quanto le condizioni erano favorevoli alla pratica di diverse attività (vedi riquadro nella pagina) complementari a quelle svolte nelle terre d’orgine. Alla vigilia della stagione estiva quando la zanzara anofele (portatrice della malaria) aveva il suo massimo sviluppo, la palude, tormentata dagli insetti ed attanagliata nella morsa del caldo umido tipico di queste zone, si spopolava nuovamente. Pertanto pochi erano gli abitanti che stabilmente popolavano qeste zone rassegnati a vivere nella miseria  e nell’isolamento dalla civiltà, abitavano in capanne di giunghi c.d. lestre (vedi riquadro nella pagina) talvolta raggruppate in piccoli agglomerati.

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La lestra

Lestre

Lestre

La Lestra era la primitiva e rudimentale dimora dei c.d. lestraioli, la popolazione che durante parte dell’anno (ed in pochi casi stabilmente) abitava nella palude prima dell’avvento della bonifica integrale.La lestra era una capanna, costruita con giunchi intrecciati, solitamente a base rettangolare o ellittica con una copertura conica molto accentrata. Tale tipologia, molto arcaica, risutla similie nella forma alle capanne di alcuni villaggi africani. Il pavimento era costituito da assi di legno oppure di uno strato di fasci miste a calce bianca. La copertura conica, invece, è formata da uno spesso strato di cannucce palustri oppure scaglie di corteccia o tavolette di legno.

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