CORRADO Alvaro e’ stupefatto e ammirato. Scrive: «Il sistema dell’Agro pontino ha questo di straordinario: che riproduce in un’estensione di tempo assai breve quello che l’uomo e la sua opera compiono in un lungo giro di anni, talvolta secoli> >. Lo scrittore ha visto mettere una dopo l’altra la prima pietra delle ”citta’ nuove” insediate la’ dove c’erano malaria, paludi, desolazione secolari, e subito e’ dovuto ritornare per vedere l’opera finita, e raccontare l’inaugurazione di Littoria, Sabaudia, PONTINIA, Aprilia, Pomezia … Ammette: «Non dev’essere mai accaduto di vedere in cosi’ breve tempo e da giorno a giorno una cosi’ vasta e completa trasformazione della terra». Lui ha registrato l’arrivo degli operai, quello dei coloni, i mattoni che creano edifici e i lavori nei campi che incominciano a dare frutti. In un pugno di mesi sotto i suoi occhi lo scenario antico veniva stravolto.