Posts Tagged ‘frezzotti’

Da La Stampa del 25/08/2002

Illustratzione di Corrado Alvaro

Illustratzione di Corrado Alvato

CORRADO Alvaro e’ stupefatto e ammirato. Scrive: «Il sistema dell’Agro pontino ha questo di straordinario: che riproduce in un’estensione di tempo assai breve quello che l’uomo e la sua opera compiono in un lungo giro di anni, talvolta secoli> >. Lo scrittore ha visto mettere una dopo l’altra la prima pietra delle ”citta’ nuove” insediate la’ dove c’erano malaria, paludi, desolazione secolari, e subito e’ dovuto ritornare per vedere l’opera finita, e raccontare l’inaugurazione di Littoria, Sabaudia, PONTINIA, Aprilia, Pomezia … Ammette: «Non dev’essere mai accaduto di vedere in cosi’ breve tempo e da giorno a giorno una cosi’ vasta e completa trasformazione della terra». Lui ha registrato l’arrivo degli operai, quello dei coloni, i mattoni che creano edifici e i lavori nei campi che incominciano a dare frutti. In un pugno di mesi sotto i suoi occhi lo scenario antico veniva stravolto.

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La fonte della palude

La fonte della Palude

La fonte della Palude

Fontana decorativa da costruirsi in Pontinia su progetto dell’Arch. Frezzotti Oriolo e sculture del Prof. Duilio Cambelotti

“La fontana ideata a completamento della sistemazione del piano regolatore, situata al centro della Piazza Comunale, e propriamente in asse con la torre del Comune e del viale che porta alla Chiesa [quest’ultima affermazione risulterebbe imprecisa in quanto il viale che conduce alla Chiesa è perpendicolare alla struttura del fontanile, dunque laterale, e pertanto non in asse soprattutto nel senso della torre civica (n.d.a.)], è così formata:

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Pontinia: architettura rurale o non-stile?

Riportiamo un estratto dal libro “Fascsimo e città nuove” di Mariani Riccardo edito da Feltrinelli relativo all’architettura del comune di Pontinia e del particolare periodo storico e sociale nel quale cadde la cerimonia dell’inaugurazone della città. Le poche pagine estratte dal libro, attualmente non più in commercio, sono basate sugli articoli dei giornali dell’epoca disponibili nella sezione “rassegna stampa d’epoca” del portale pontiniaweb.it. Di interesse la voce dell’architetto Pagano che pone Pontinia quale esempio da non seguire per le future eificazioni! [Mariani – Fascismo e città nuove – estratto]

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Il piano regolatore di Pontinia

“Il Piano Regolatore della città di Pontinia reca il nome dell’Architetto Oriolo Frezzotti, il quale firmò molti altri piani delle città e dei borghi che nell’Agro Romano furono costruiti in quell’epoca. Essi peraltro furono redatti in collaborazione anche con altri professionisti del ramo edilizio, i quali si mostrarono pari alla fama che godevano negli ambienti del Ministero dei Lavori Pubblici. Basti citare per tutti il Piacentini ed il Nervi, insigni ingegneri urbanisti.
Anche ad un superficiale osservatore o intenditore non sfugge il fatto che la concezione architettonica delle città dell’Agro è proprio quella improntata allo stile del Ventennio, sobrio generalmente, ma un po’ sofisticato dall’imitazione dei tempi Romani che, a tutti i costi, si voleva ottenere mediante la simmetricità, la nudità, il biancore dei marmi e, sopra ogni altra cosa, la compostezza delle linee e delle prospettive.

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Poste ed albergo Pontino

Scorcio di piazza Indipendenza con l'OND e il complesso delle Poste ed Albergo

Scorcio di piazza Indipendenza con l'OND e il complesso delle Poste ed Albergo

La facciata d’ingresso dell’albergo pontino, inclinata e posta in posizione angolare sulla piazza centrale del Centro comunale, è simmetrica alla facciata d’ingresso dell’Opera Nazionale Dopolavoro (OND). Entrambe risultano rivestite di travertino ed hanno un motivo architettonico che tripartisce la facciata nella parte superiore in finestrate che, dal lato del cinema-teatro trovano continuità, mentre dal lato dell’albergo pontino la relazione con il palazzo delle Poste è assicurata dall’impiego più massiccio del travertino che ricopre l’angolo prospiciente piazza indipendenza. Il riuscito motivo architettonico, alleggerito dalla presenza di ampie lesene finestrate, pur mantenendo la simmetria che percorre tutta la piazza ne determina una caratterizzazione subito riconoscibile.

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