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La storia di Pontinia e del suo territorio: 1810 – 1944

810 Con l’avvento dell’epoca napoleonica e delle discesa in Italia dell’imperatore francese, fu nominata una commissione per stabilire le opere da realizzare per migliorare le condizioni dell’Agro Pontino. I progetti proposti dagli incaricati di Napoleone proponevano due sistemi complementari tra loro: quello delle colmate, per i terreni più depressi,  e quello della canalizzazione già iniziato. Tuttavia gli intenti napoleonici tali rimasero per via della caduta dello stesso Napoleone.

1821 Pio VII, ispirandosi al suo predecessore emanò una serie di regolamenti per la costituzione del Consorzio dei Proprietari dell’Agro ma senza sortire significativi risultati.

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La storia di Pontinia e del territorio: 490 d.C. – 1777

490 d.C. Basilio Decio Cecina, durante il regno di Teodorico, secondo dei Re barbari romani, attua con successo la prima opera di bonifica per acquisire la proprietà delle terre rese coltivabili senza alcun onere e  provvedendo con mezzi propri.  Le numerose testimonianze dell’epoca e le iscrizioni rinvenute (vedi riquadro nella pagina) a Mesa confermano il risultato raggiunto.

VI – XIII durante questi secoli le fonti consultate non riportano notizie delle sorti della pianura pontina. Le invasioni di cui è preda l’Italia, l’avvento del Sacro Romano Impero, le vicende del papato e tutti quei tumultuosi eventi che hanno interessato questo lungo lasso temporale hanno sortito l’effetto indiretto di trasformare nuovamente queste terre in zone paludose ed inospitali.

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Storia di Pontinia: 535 a.C. – 97 a.C.

535-510 a.C. Alcune fonti riportano che fin dal regno di Tarquinio il Superbo, ultimo dei sette re di Roma, l’Agro Pontino era una territorio pianeggiante, fertile, rigoglioso ed abbondante di selvaggina. Si ritiene, anche per via di una certa rappresentazione cartografica della zona anteriore al XIV secolo [vedi riquadro nella cronolgia successiva], che la pianura pontina, prima di trasforamrsi in palude, fosse ricoperta da un esteso lago che progressivamente andò prosciugandosi lasciando soltanto qulce acquitrino nelle zone più depresse e formando dunque la pianura pontina.

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La storia di Pontinia: cronologia

La storia di Pontinia non può prescindere dalla narrazione delle vicende che hanno interessato il territorio sul quale è sorta appena 72 anni or sono. In tal senso è stata realizzata una scala cronologica dove sono riepilogati gli eventi di maggiore rilievo da quando si ha notizia dell’ager pomptinus alla bonifica dalla palude che ha consentito la fondazione di Pontinia.

Le opere di riferimento impiegate per questa sintesi e per gli altri articoli appartenenti alla sezione “Storia” del portale, sono dettagliatamente indicate nel riquadro bibliografico in continuo aggiornemento. Si invitano gli utenti interessati a segnalare opere, articoli, atti di convegni, studi indipendenti, tesi di laurea, ricerche scolastiche e quant’altro a disposizione che possa contribuire ad arricchire e completare il patrimonio informativo del portale pontiniaweb a beneficio della collettività e della conoscenza contattando gli autori al seguente indirizzo: scrivi@pontiniaweb.it.Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo Considerata la natura del portale pontiniaweb l’illustrazione, la sintesi o la citazione  delle opere  costituisce una importante risorsa per la divulgazione e la conoscenza delle stesse.

  1. dal 535 a.C. al 97 a.C.: sono sinteticamente illustrate le vicende che interessarono il terriotrio dove oggi sorge Pontinia e, più in generale, la pianura pontina dalla prosperità, di cui ci è giunta testimonanza durante il dominio volsco, fino al declino in palude avvenuto progressivamente con l’avanzata delle conquiste romane ed i primi tentativi di bonifca posti in essere per garantire la percorribilità della via Appia.
  2. dal 490 d.C. al 1777: sono illustrati gli interventi di risanamento della palude pontina più significativi e, in lacuni casi, le circostanze che li hanno determinati. In questo lungo periodo la pianura pontina è stata interessata da numerosi tentativi di bonifica alcuni dei quali portati a termine con successo, come quello operato sotto il regno di Teodorico. Tuttavia sono gli interventi di bonifica operati da Papi quelli che, con vicende alterne, per numero e costanza hanno lasciato più di tutti il segno ancora oggi tangibili.
  3. 1810 al 1944: Il 1800, per via degli eventi storici che hanno interessato l’ìitalia ed in particolare lo Stato Pontificio, non ha registrato significativi progressi nei territori pontini. Gli eventi di maggior rilievo di questo periodo sono determanti dall’avvento dell’era fascista che ha contribuito, unitamente al progreresso tecnico raggiunto ed alle esperienze pregresse, di prcedere alla c.d. bonifca integrale della pianura pontina per la prima volta intesa non  soltanto dal punto di vista “idraulico”. Infatti fu costruita una fitta rete viaria, fondate città, borghi e case coloniche; furono emanate leggi e regolamenti, create istituzioni a tutela della manutenzione e del completamento delle opere di bonfica.

Molti degli interventi che hanno interessato il territorio dove sorge Pontinia e, più in generale, quello dell’intera pianura pontinia sono stati spesso vanificati dalle contingenze politiche del tempo che non hanno garantito la necessaria continuità e stabilità alle laboriose opere di bonifica. Queste furono ostacolate spesso dalle velleità degli antichi comuni montani che si affacciavano sulla paludosa pianura rivendicandone lo sfruttamento e l’annessione. Inoltre la pianura pontina era infestata dalla malaria, probabilmente “importata” insieme alle truppe di Annibale durante la seconda guerra punica, che scoraggiava e rendeva, se possibile, ancora più difficili gli interventi di bonifica. La bonifica integrale è stata resa possibile dunque, oltre che da una mirata politica durante l’epoca fascista, anche dai risultati raggiunti e dalle esperienze maturate nei precedenti tentativi di bonifica che, specie a partire dalla fine del 1700, avevano gettato le basi per i succesivi traguardi. Inoltre la “meccanizzazione” per il compimento delle opere hanno colmato il divario che ha consentito finalmente di parlare di bonifica integrale. Qusta fu intesa, per la prima volta, non soltanto dal punto di vista idraulico: gli efficaci interventi per contrastare la malaria, da un lato, e la costruzione di città, borghi, poderi, strade, dall’altro hanno reso questi luoghi non soltanto sfruttabili ma soprattutto abitabili.