Nell’androne del casale di Mesa di Pontinia sono state murate alcune iscrizioni e reperti rinvenuti durante i vari interventi di prosciugamento, risanamento e bonifica del’area circostante. Quello di maggior interesse è una lapide celebrativa delle operazioni svolte in questa area durante il regno dell’imperatore Teodorico.
L’iscrizione indicata nell’immagine al lato (espandibile) di seguito viene trascritta con il testo latino integrale derivante dalle operazioni di intepretazione delle regole di abbreviazione tipiche di queste iscrizioni:
D(ominus) N(oster) GL(o)R(io)S(issi)MUS ADQ(ue) INCLYTI(ssimus) REX THEODORICUS VIXT(or) AC THRIUNF(ator) SEMPER AUG(ustus) BONO R. P. NATUS CUSTOS LEBERTATIS ED PROPAGATOR ROM(ani) NOM(inis) DOMITOR G(en)TIUM DECENNOVIUM VIAE APPIAE ID (est) A TRIP (ontio) USQ(ue) TARRIC(inam) IT(em) ET LOCA QUAE CONFLUENTIB(us) AB UTRAQ(ue) PARTE PALUD(ibus) PER OMN(es) RETRO PRINCIP(es) INNUNDAVERANT USUI PUB(li) CO ET SECURITATI VIANTIUM ADMIRANDAE PROPITIO DEO FELIC(i) TER RESTIRUIT OPERI INIUNCTO NAVITER INSUDANTE ADQ(ue) CLEMENTISSIMO PRINCIP(i) FELICITER DESERVIENTE P(rae) CONIIS EX PROSAPI(a) E DECIORUM CAEC(ilio) MAUR(o) BASILIO DECIO V(iro) C(larissimo) ET INL(ustrissimo) EX P(raefecto) U(rbi) EX P(raefecto) P(raetorio) EX CONS(ule) ORD(inario) PAT(ricio) QUI AD PERPETUANDAM TANTI DOMINI GLORIAM PER PLURIMOS QUI ANTE NON ALBEOS DEDUCTA iN MARE AQUA IGNOTAE ATAVIIS ET NIMIS ANTIQUE REDDIDIT SICCITATI
Di seguito al traduzione: “Nostro Signore gloriosissimo ed illustrissimo il Re Teodorico, vincitore e trionfatore, sempre Augusto, nato per il bene dello Stato, custode della libertà e propagatore del nome romano, domatore di genti barbare, ha felicemente e con l’aiuto di Dio reso di nuovo praticabile ed ammirabilmente sicuro per il vinandante il Decennovio della via Appia da Trepponti a Terracina, nonchè i luoghi che, sotto tutti i regni precedenti, erano stati inondati dallo straripamento delle paludi da destra a sinistra; lavoro assunto e diligentemente proseguito per ordine del clementissimo principe, del discendente dei Decii, Ceciclio Mauro Basilio Decio, ex prefetto dell’Urbe, ex prefetto del Pretorio, ex console ordinario, patrizio; il quale, per rendere eterna gloria di sì grande Signore, conducendo le acque al mare per mezzo di canali non prima esistenti, ha fatto rinascere l’antica siccità sconosciuta alle generazioni precedenti”