Lo storico e scrittore Antonio Pennacchi, che con “Canale Mussolini” (premio strega 2010) ha scosso conoscenze e coscienze rendendo giustizia a questo territorio, con il suo inconfondibile ed unico stile di genere racconta una sintesi di Pontinia in questo articolo pubblicato qualche mese fa sull’edizione italiana del National Geographic di cui riportiamo un estratto:
” Pontinia comunque è magica. Doveva essere la più povera e dimessa, solo la terza, fra le città nuove costruite dal fascio in Agro Pontino, dopo Littoria e Sabaudia. E infatti venne a costare un quinto di quanto costò Sabaudia, dove chiamarono gli architetti di grido e spesero una montagna di soldi in travertino, per magnificare il nome dei Savoia. Pontinia no, Pontinia doveva essere solo agricola e spesero appunto un quinto. Ma l’architetto Oriolo Frezzotti – peraltro non molto considerato, e pure pesantemente attaccato dai razionalisti doc, Pagano in primis – fu più bravo di quelli là di Sabaudia, che oggi ti sembra una città morta e di cartone, che s’empie solo d’estate coi romani che si sono fatti le ville sulla duna. Ma d’inverno non c’è un cane in giro. Non c’è un trattore che cammini, un’officina che lavori. Pontinia invece il suo pane se lo guadagna e se lo guadagna d’avanzo: se lo guadagna per Sabaudia e, se insisti, pure per Roma e per Malpensa ladrona.