Le popolazioni dell’Agro Pontino hanno avuto stamane una grande, inaspettata gioia: la visita del Duce, del Capo del Governo ungherese Gómbós con tutta la Delegazione e del Sottosegretario agli Esteri on. SmHcfc. Gli illustri ospiti sono giunti improvvisamente alla nostra stazione alle 9.00 con una Littorina. Erano a ricevere il Duce e la Delegazione l’on. Di Crollalanza, commissario governativo per l’Opera Nazionale Combattenti, l’on. Prampolini del Consorzio di bonifica di Littoria, il Prefetto, il Federale, il console comandante la 121 legione Coriolano, il Preside della provincia e le altre autorità cittadine. Ricevuto l’omaggio dei presenti, il Duce e gli ospiti hanno proseguito iti automobile per Littoria, dove sono giunti alle 9.55. Davanti al palazzo podestarile il Duce, che indossava la divisa di comandante generale della Milizia, è sceso con a fianco S. E. Gómbós ed è entrato nel palazzo. Quindi è salito sulla torre, dalla quale ha illustrato ai delegati ungheresi lo svolgimento deìla bonifica dell’Agro Pontino, le grandi realizzazioni ottenute e lo sviluppo del piano regolatore del capoluogo, nonché tutte le opere idrauliche e agrarie inerenti alla bonifica. Frattanto, diffusasi la notizia dell’arrivo del Duce e della Delegazione ungherese, tutto il popolo di Littoria si è rapidamente ammassato dinanzi al palazzo podestarile, acclamando entusiasticamente al Duce, a Gómbós e agli ospiti tutti che, alla fine, sono comparsi al balcone, suscitando nuove, ardenti manifestazioni. Il nome del Duce e quello del ministro Gómbós erano ripetuti dalla folla, insieme agli evviva. Il Duce e la Delegazione si sono quindi recati al palazzo del Governo. Nel salone dei ricevimenti il Duce ha illustrato agli ospiti le grandi pitture di Cambellotti che raffiguravano la storia della battaglia vittoriosa per la redenzione dell’Agro Pontino. Il Commissariato dell’Opera Nazionale Combattenti ha donato ai rappresentanti ungheresi una illustrazione delle opere di bonifica e una medaglia commemorativa della redenzione, che gli ospiti hanno molto gradito. Chiamati a gran voce dalla folla che di nuovo si era adunata nella piazza, Mussolini e Gómbós si sono affacciati al balcone centrale, suscitando una nuova calorosa dimostrazione. Alle 10,10 il Duce e gli ungheresi hanno lasciato Littoria in automobile per Borgo Isonzo. I coloni erano intenti ai lavori dei campi. Dopo il bivio di Fogliano e il Borgo Grappa, hanno imboccato la strada Migliara 47 diretti a Pontinia. Anche qui si incontravano lungo il cammino i rurali che conducevano i carri agricoli, mentre nei campi gli altri attendevano ai lavori di sterpatura e alle semine delle barbabietole. Sorpassato Borgo PasuZio, alle 10,40 la colonna di automobili è giunta a Pontinia sostando da vanti al palazzo municipale. Qui l’on. Di Crollalanza ha fatto omaggio a S. E. Gómbós di una raccolta di scritti sull’Agro Pon tino e il Presidente del Consiglio ungherese ha ringraziato. Dopo una rapida visita al nuovissimo centro rurale, viene ripre¬ sa la corsa lungo le ampie strade della bonifica. Improvvisamente, la macchina di testa si ferma dinanzi alla casa colonica n. 1316, dove abita la famiglia di Bottoni Giovanni fu Angelo, di Massa Fiscalia (Ferrara), composta di tredici persone. Il Duce e Gómbós scendono rapidamente dall’automobile e, tra la meraviglia di quei bravi rurali, entrano nella casa ordinata e linda, che visitano con evidente compiacimento. All’uscita dalla casa colonica, il ministro Gómbós accarezza un Balilla di dieci anni, un vispo ragazzo pieno di salute. Il corteo delle macchine si rimette in moto lungo la strada di Borgo Faiti, mentre i coloni improvvisano affettuose, spontanee manifestazioni al Duce e ai rappresentanti della Nazione amica I rurali si fanno incontro al Capo del Governo per manifestargli tutto il loro affetto, tutta la loro devozione e tutta la loro fede. Nel villaggio dello Scalo il popolo improvvisa ancora una vibrante manifestazione di devozione. Alle ore 11,10 il Duce, il ministro Gómbós e i membri della Delegazione ungherese, ossequiati dalle autorità presenti, prendono posto nella littorina che subito parte alla volta della capitale, dove arriva verso mezzogiorno.