L’edificio sede del municipio di Pontinia intorno alla metà degli anni 80 è stato oggetto di un importante restauro che, tra le altre cose, ha portato alla completa sostituzione del paramento originario di cortina che rivestiva la costruzione. La sostituzione della cortina non ha interessato, tuttavia, la recinzione che cinge il tipico giardino all’italiana che sorge alle spalle dell’edificio, che per la particolare conformazione architettonica sembra essere è più simile ad una seconda facciata. Tale recinzione, infatti, è stata interessata soltanto in piccola parte dalle operazioni di restauro verosimilmente per tamponare una breccia aperta nell’originario muro grazie alla quale è oggi possibile notare in accostamento, come indicato nella galleria fotografica che segue, la differenza di colore tra l’originaria cortina rossa senese e quella più chiara installata nell’operazione di ristrutturazione. Le immagini che seguono evidenziano proprio la differenza cromatica tra il paramento originario e quello impiegato nelle operazioni di ristrutturazione.
Non siamo qui a giudicare la bontà o meno dell’iniziativa di quei tempi della quale non abbiamo piena contezza ne sul tipo di materiale impiegato che, presumibilmente, sarà stato quello più adeguato alle circostanze di ristrutturazione. Quello che, invece, pontiniaweb vuole sottolineare è la totale assenza di attenzione pervasa dalla scarsa consapevolezza della portata e del valore di quanto abbiamo nel nostro territorio per sedimentare una tradizione , una storia. Questa riflessione è mossa dal fatto che del vecchio paramento dell’edificio comunale, eccezion fatta per la superstite recinzione, non vi è più traccia. Sarebbe stato interessante e forse opportuno da parte degli amministratori e tecnici di quegli anni immaginare di riutilizzare, almeno parte degli originari mattoni della fondazione di Pontinia, per realizzare, ad esempio, una scultura utilizzando il forte carico simbolico che l’idea stessa di mattone e costruzione è in grado di evocare in un determinato contesto come quello del giovane comune di Pontinia. Una testimonianza che non svilisce l’innovazione e l’ammodernamento, seppure c’è stato in questo caso, ma lo esalta ne rapporto dialettico tra ciò che c’era e quello che è venuto dopo senza fare tabula rasa totale ma creare un collegamento. Per fare un esempio valido solo a livello concettuale durante la seconda guerra mondiale il parlamento inglese fu colpito da una serie di bombe che ne compromisero un’ala. Quando fu ricostruito nell’attuale sede furono utilizzati, per la forte valenza simbolica, proprio parte dei mattoni e delle macerie certamente non per ragioni economiche ma di memoria quella che noi non abbiamo perché troppo giovani e che comunque continuiamo a cacnellare, alterare, ignorare senza conservarla cosa che pontinaiweb con questi documenti, e riflessioni tende ad arginare.